In Italia si fa un uso smodato degli antibiotici. Infatti, se il 14% dei bambini britannici ricorre all’antibiotico almeno una volta l’anno, quelli italiani arrivano al 52%.
E' ovvio che un utilizzo così esagerato dipenda più da un uso sbagliato che da una salute cagionevole dei bambini. La percentuale in Puglia lievita fino al 69% mentre nel Lazio al 36% (che è sempre troppo). I motivi sono culturali, con troppa leggerezza ricorre a medicine ed i pediatri, in buona parte, non sembrano interessati ad ostacolarlo.
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Non c'è consapevolezza che l’abuso possa portare a sviluppare una resistenza agli stessi antibiotici, in grado di rendere il nostro organismo più vulnerabile. I ricercatori del NYU Langone Medical Center (Usa), guidati dal dott. Martin Blaser, sostengono che l'uso indiscriminato di antibiotici possa recare danni permanenti al sistema immunitario.
Gli antibiotici colpiscono tutti i batteri, distruggendo anche la flora batterica buona che tra le tante funzioni che possiede vi è quella di essere in grado di mantenere il giusto equilibrio tra i ceppi batterici presenti nell’intestino, in parte compensabili con l'assunzione di fermenti lattici (yogourt evitando altri farmaci).
Ecco un elenco di buone regole da seguire:
- mai somministrare antibiotici, senza aver prima consultato il pediatra o il medico;
- raffreddore ed influenza non vanno trattati con gli antibiotici;
- non somministrare antibiotici in caso di muco giallo o verde nelle secrezioni nasali perché non si tratta di un sintomo che indica la presenza di un’infezione batterica, al contrario dell’opinione comune;
- la febbre alta NON giustifica l'uso di antibiotico, bisogna che il medico accerti l'esistenza di un infezione batterica;
- la terapia antibiotica va completata e seguita come indicato dal medico, attenendosi alle dosi prescritte ed al periodo di tempo di trattamento consigliato, anche se guariti.